Mi stavo domandando, in una milano di leccaculo a caccia di "conoscenze" che nel business delle serate milanesi contino qualcosa, quale sia il ruolo che gioca lo snobismo. Credo ci sia una disposizione naturale all'essere snob, senza la quale si risulta quantomeno antipatici o tutt'al più ridicoli. Non ho ancora visto nessuno che non sia ridicolo.
Non sostengo sia sbagliato esserlo, non sono un fottuto moralista, ma sono piuttosto convinto, per esperienza, che spesso lo snobismo celi una disarmante ragione fondo. E questo mi fa provare una sorta di tenerezza.
Io non sono snob perché credo nelle relazioni umane, di poter investire le mie forze per presentarmi alle persone e subirne il giusto giudizio (una persona che non giudica è una persona che non pensa, giudicare è saper plasmare un parere). Lo snob tutto questo lo evita.
Credo che lo snob si comporti così per mancanza di carattere, di identità. È praticamente l'insicurezza distillata: non riuscendo a colpire con la propria personalità e a rimanere impresso nella mente delle persone, l'individuo evita il confronto sociale e si rifugia dietro un teatrino, in cui giocare il ruolo di personaggio noto solo per fama.
Mi dispiace quando, cercando di conoscere una persona, mi accorgo che di fondo mantiene un atteggiamento snob, perché la mia curiosità di conoscerla si eclissa e diventa imbarazzo, non diventa stima o ammirazione, ma diventa proprio imbarazzo.
E la mia reazione è anche lieve! la maggior parte delle persone snob vengono odiate, e tuttavia immotivatamente! Quindi dov'è il vantaggio dello snobbing? Forse pretendo troppo dicendo che le persone che mirano alla fama sarebbero molto più "famose" e apprezzate se si sforzassero di imporsi con la propria personalità e socialità, perché resterebbero impresse nella mente assai positivamente e soprattutto più a lungo.
Non voglio di certo cambiare meccanismi sociali vecchi di secoli e ormai radicati nell'essere, ma sono convinto che ogni relazione che ho intessuto in questo primo anno milanese, da quelle vis a vis nei locali a quelle on facebook, dalle chiacchierate di cinque secondi ad intere serate insieme, ho messo in gioco quello che sono diventato in vent'anni e per fortuna non sento il bisogno di finire nel teatrino, che finito lo spettacolo smonta il palco e nessuno ricorda.
:) sono stracontento di aver conosciuto tantissima gente simpatica ad ogni serata (gasoline blanco rocket magazzonzi and so on...!)
Jacopo
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