Passare all' italiano significa molte cose. Una scelta indipendente dalla mia conoscenza dell'inglese, ma legata piuttosto all' impoverimento dei contenuti dei miei post, dovuto alla mancata precisione lessicale... sarebbe inutile lavorare molto sulla forma se poi non ha effettivamente un contenuto no?!
La libertà espressiva che si riesce ad ottenere con la proria lingua madre permette di avere la tavolozza semantica adatta per parlare di ciò che si vuole, con maggiore profondità. Ma quanto sono serio oggi :D! Il rischio è infatti quello di cadere nel cliché degli ultimi mesi; ovvero questa (povera) tendenza a presentarsi come squallidi tentativi di star disinteressate...roba vecchia, già vista. Quindi un bel respiro: aria nuova in città!
Voglio un cane sin da quando ero piccolo!
Tutto inizia a 5 anni: Mamma posso avere un cane?
Arriva Ciro, un tenero canarino giallo di una noia impagabile!
Mamma posso avere un cane? Niente da fare, un anno dopo mi era stata regalata la compagna di Ciro, Cira (non volevo sprecare fantasia) per fare compagnia al povero canarino. Aveva anche deposto 5 uova! Un mese dopo, lei e il suo amato presero il volo nel giardino di casa. Ah no, questa era la versione edulcorata. Cira era volata via, Ciro invece era volato nella bocca del gatto del vicino. Che poi è morto avvelenato anni più tardi. Tiè.
A dieci anni, "Mamma...un cane?" Questa volta arrivarono i tristissimi pesci rossi. Non voglio nemmeno parlare di quanto possa essere noioso un pesce rosso, trasmette un senso di claustrofobia micidiale! Infatti i pesci furono liberati nel laghetto comunale.
A quattordici anni: "Mamma vorrei un cane!". Qui viene toccato il fondo della storia: arrivano le tartarughe.
Marine.
Tartarughe marine?!
Qualcuno mi spiega come fai a giocare con i canarini? I pesci rossi?! Per non parlare delle tartarughe. Marine. Almeno con un coniglio puoi giocare in giardino ma con le tartarughe , marine, prendi sonno guardandole!
Comunque, ieri coraggiosamente sono andato al canile per prendere un cucciolo di cane e il direttore del canile mi ha proposto dei teneri coniglietti. Davvero carini! Lasciato il sorriso da beota rincoglionito, mi sono accorto che non aveva nessun cucciolo di cane. In canile. Cioè, non c'è nemmeno un cucciolo di cane in canile?! Ok ho capito, ho capito, fanculo! Al cane ci penserò quando sarà destino.
Milan Kundera pensa che l'amore verso il proprio cane sia migliore di quello tra persone. Non più grande, migliore. È un amore ciclico ed incondizionato.
Un cane non pretende, non pretende nemmeno l'amore... Non ci si chiede "mi ama?" "mi ama quanto amo io?". La cosa più curiosa è che il cane dona all'uomo l'idillio: non essendoci conflitti, non c'è evoluzione del rapporto!
L'amore tra uomo e cane è idilliaco perché un cane conduce una vita basata sulla ripetizione e vuole che anche il suo padrone rispetti questa legge.
Alla mattina ci si sveglia e si porta fuori il cane per la passeggiata mattutina, si va dal panettiere e si compra un buon panino anche per il cane, che tutto contento torna a casa scodinzolando, con la colazione in bocca.
Nessun cane una mattina si sveglierà dicendo "sono stufo di mangiare quel panino di merda e fare la passeggiata"!Il rapporto perfetto sta proprio in questo: il padrone ama il cane e il cane ama il padrone in maniera incondizionata, in un cerchio perfetto e ripetuto quotidianamente.
Jacopo
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