Non ho mai sopportato il dizionario di sinonimi e contrari. Non tanto per i contrari, che in senso lato, hanno una loro dignità. Il problema sono i sinonimi. Fottuti sinonimi.
Cosa centra l’arte e la moda con un sinonimo? Beh, il post parla di questo quindi inutile anticipare no;)?!
Andiamo alla base del discorso: cosa diamine sarebbe un sinonimo? Il dizionario dice che è una parola che differisce per poco da un’altra.
Non è difficile capire perché il concetto di “sinonimo” faccia acqua da ogni lato: una parola che si distingue da un’altra anche solo per una leggera sfumatura, significa proprio che sta ad indicare una cosa diversa!
La risposta sembra semplice: usare sinonimi è semplicemente comodo. E io dico che è semplicemente una stronzata (ecco un esempio, potevo usare “sciocchezza” o “stupidaggine”, eppure “stronzata” possiede la potenza del linguaggio scurrile, che altri termini non hanno) .
Schiacciare le parole l’una vicina all’altra, appiattendone il significato, è guardare il mondo in maniera banale. E’ come usare una televisione in bianco e nero, nonostante la rete trasmetta a colori.
Ogni decennio del novecento ha avuto la sua innovazione in campo artistico, in quello della moda in maniera decisamente forte e netta.
Con l’arrivo del nuovo millennio, nulla di nuovo s’è visto. Un continuo riproporsi di trend passati, mood vintage, rispolverati per dargli la parvenza di una elaborazione innovativa, una citazione colta, una reinterpretazione che viene fatta sicuramente in piena coscienza, e che mi piace, indubbiamente.
Ma questa continua ripresa è la fine delle idee? E’ un lungo periodo di stasi? Oppure è l’alba di una nuova coscienza e concezione artistica? L’innovazione parte dal linguaggio poiché è con quello che leggiamo il mondo, ed è con quello che possiamo innovarlo.
L’importanza di avere un linguaggio responsabile e consapevole diventa quindi evidente.
Chiamare le cose con il loro nome.
Come dice Elisabetta Zamarchi, arricchire il linguaggio ha la potente conseguenza di arricchire il pensiero. Solo con questo arricchimento si può accedere ad una capacità riflessiva capace di comprendere ed innovare il mondo d’oggi.
Ah già, per chi non lo sapesse, l'ospitalità è un vincolo, quindi quando si dice "ospite" si può intendere sia colui che ospita sia l'ospitato ;).
Jacopo
5 commenti:
Il tuo blog è fantastico. Davvero ti seguo da mesi ^_^
Alessandra
Amazing photos :O
Anche tu lettore della Zamarchi vedo... io ho finito "Sensibilità filosofica" la scorsa settimana,ci sono davvero tanti spunti di riflessione interessanti.. inutile dire che sono completamente d'accordo con il tuo post ;-)
Ero già pronto ad assalirti, ma alla fine hai citato la tua fonte, e quindi il post lo apprezzo molto, è un bel lavoro di rapsodia (e rielaborazione!) tra i temi degli ultimi anni...
Il libro l'ho letto anche io, e come sempre ha aperto molte porte nella mia mente ristretta. Se non l'hai letto, te lo consiglio molto!
Si, probabilmente lo e
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